Spalato è la più grande città sulla costa orientale del Mar Adriatico ed è la seconda città croata per grandezza. È un centro economico e turistico che ogni anno attira sempre più viagiatori da tutto il mondo. È nota per l'antico palazzo romano, il bellissimo mare e le isole che la circondano. Sebbene sia una città relativamente piccola rispetto ad altre metropoli turistiche europee, non rimane indietro in termini di cose interessanti e strutture. La sua storia, la sua gastronomia e la sua atmosfera sono solo alcuni dei motivi per cui Spalato è una località estiva immancabile. Proprio per questo vale la pena di saperne di più ed è per questo che oggi vi proponiamo 15 cose da sapere prima del vostro arrivo.
1. La città in cui un imperatore romano andava in vacanza
Il panorama di Spalato oggi è inimmaginabile senza il Palazzo, che sorge nelle immediate vicinanze della Riva e adorna il nucleo antico di Spalato. Ma sapete come e quando è stato costruito? L'imperatore Diocleziano fu un imperatore romano che regnò dal 284 al 305 d.C.. Nacque a Salona e verso la fine della sua vita si ritirò in una casa estiva che costruì nella vicina città di Spalato, in prossimità delle sorgenti sulfuree curative. Possiamo dire che non si tratta di una casa normale, ma di un palazzo in tutti i sensi. La pietra di Brač (Brazza), la grafite nera dell'Africa e il marmo dall'Italia fanno del palazzo nel centro di Spalato un santuario mozzafiato che si estende su 40.000 metri quadrati. Il palazzo è diviso in quattro parti, di cui quella meridionale era destinata all'imperatore e quella settentrionale alla guardia imperiale. Diverse porte conducevano all'interno. Oggi si trovano, vicino al monumento a Gregorio di Nin (Porta Aurea), vicino al mercato (Porta Argentea), sul lato ovest vicino a Palazzo Benedetti (Porta Ferrea) e all'uscita dalle Cantine verso il mare (Porta Aenea o Bronzea). Quando lo chiamarono da Roma per tornare, l'imperatore rispose: “Se vedeste dove mi sono stabilito, non mi chiedereste mai di tornare”. E questo la dice tutta, non è vero?
2. Come nasce il nome di Spalato?
Quando digitate su Google il termine ''Spalato, Croazia'', probabilmente la prima cosa che vedrete nelle immagini è il Palazzo di Diocleziano, di cui avete appreso qualcosa in più qualche riga sopra. Possiamo affermare con assoluta certezza che il palazzo dell'imperatore romano è il simbolo della città di Spalato. Infatti, una delle teorie su come Spalato abbia preso il suo nome è il fatto che la parola latina per “palazzo” (palatium) ricorda irresistibilmente le versioni passate del nome di questa città (Spalatus, Spalatium). Ma c'è un'altra versione, più romantica, di come questa città sulla costa adriatica abbia preso il suo nome, ed è legata a nient'altro che a una pianta. Tutta la Dalmazia è ricoperta da una pianta molto famosa, la “brnistra” (Ginestra odorosa), e Spalato non fa eccezione. Ma per la storia di oggi è più importante il nome greco, che è “Asphalatos”, o in greco “Ασπάλαθος”. Capite dove stiamo andando a finire? Prima dell'imperatore Diocleziano, i coloni greci trascorrevano i loro giorni in questa zona e possiamo immaginare che siano stati loro a dare il nome a Spalato, guardando le colline gialle che circondano la città. Naturalmente, è impossibile sapere con certezza una cosa del genere, tutte queste teorie si basano su prove più o meno solide del passato.
3. Un pizzico di Egitto sul Mediterraneo
Insieme alle piramidi, la sfinge è il simbolo più riconoscibile dell'antico Egitto e dei miti ad esso associati. Ma sapevate che è possibile vedere sfingi in Croazia, nel centro di Spalato, e qual è il legame tra Spalato e l'Egitto? Il già citato imperatore Diocleziano, che si ritiene abbia fortificato la città di Spalato, era un grande appassionato di cultura egizia. Inoltre, ai suoi tempi l'Egitto era un territorio romano, quindi l'imperatore Diocleziano stesso era di fatto il “proprietario” dell'Egitto, per cui prendeva ciò che gli piaceva senza alcun problema o spesa. Gli piacevano soprattutto le sfingi che decise di portare con sé per decorare il suo palazzo di vacanza a Spalato. Secondo il suo ordine, dall'Egitto sarebbero arrivate ben 12 sfingi per decorare le facciate del palazzo. La maggior parte delle sfingi sono state distrutte durante le campagne cristiane perché ritenute simboli pagani. La più ben conservata è quella del Peristilio, realizzata in granito nero africano e che si erge orgogliosa da migliaia di anni su una delle piazze più belle di Spalato. Risale all'epoca del faraone Thutmose III, per cui è considerato uno degli oggetti più antichi di Spalato (più di 3000 anni).
4. La cattedrale più antica del mondo
Ironia della sorte, nonostante Diocleziano abbia espulso i cristiani, la città da lui fondata è oggi la città con la più antica cattedrale del mondo, che ospita ancora cerimonie ed è nella sua struttura originale senza grandi lavori di restauro all'interno e all'esterno. È la cattedrale di San Doimo (Duje) di Spalato. La cattedrale si trova nel complesso del palazzo di Diocleziano sul Peristilio e in origine era un mausoleo imperiale, costruito all'inizio del IV secolo, dove l'allora imperatore romano Diocleziano decise di riposare eternamente. Nel VII secolo, la popolazione fu espulsa dagli Avari e dagli Slavi e quando alcuni di loro tornarono a Spalato, trasformarono il mausoleo imperiale in una chiesa cristiana, rimuovendo i simboli pagani e il sarcofago in cui riposava l'imperatore. Oggi è visitabile (tranne che durante la Santa Messa), e consigliamo anche una visita al campanile da cui si gode la più bella vista di Spalato e delle isole vicine (Čiovo, Brač, Šolta).
5. L'Hajduk come religione a sé stante
È noto che Spalato è la capitale dei partecipanti alle Olimpiadi ed è probabilmente la città in cui si è registrato il maggior numero di medaglie olimpiche pro capite. Tuttavia, a Spalato c'è una società sportiva che viene messa al di sopra di tutte, indipendentemente dai risultati ottenuti. L'Hajduk è un club di cui si canta in svariate canzoni; le partite non si perdono e il culto dell'Hajduk è un certo stile di vita che gli abitanti di Spalato amano coltivare. Passeggiando per la città, ci si imbatte in innumerevoli murales e graffiti dedicati alla squadra, e le partite al Poljud sono un'esperienza diversa da non perdere, sia per la visita a uno degli stadi più belli del mondo, sia per la partita e la coreografia della famosa Torcida, fedele tifoseria delle vittorie e delle sconfitte dell'Hajduk. È facile capire dalla gente in città quando si gioca la partita. Tutti sono vestiti di bianco e indossano sciarpe per sostenere l'Hajduk, e tornano ad ogni partita successiva con lo stesso entusiasmo, indipendentemente dal risultato.
6. La città olimpica
Come abbiamo già detto, Spalato è davvero una città di atleti di alto livello, e i risultati e le medaglie olimpiche confermano questa affermazione. A parte la leggendaria wild-card Goran Ivanišević e la vittoria a Wimbeldon, di cui si parla ancora oggi, Spalato può vantare ben 72 atleti con medaglie olimpiche. I loro nomi sono perennemente impressi nelle targhe lungo la riva occidentale della Riva, e alcuni hanno portato a Spalato addirittura due medaglie. Non possiamo non citare il club di pallacanestro Jugoplastika, che la FIBA ha dichiarato il miglior club di pallacanestro del XX secolo. Possiamo dire che questa città vive davvero lo sport, il che dimostra ancora una volta che lo stile di vita mediterraneo è uno dei più sani.
7. Picigin – lo sport spalatino
Quando si parla di sport, è necessario menzionare il picigin [pronuncia italiana “pizzighin”]. Il picigin è uno sport amatoriale croato originario di Spalato, in particolare della spiaggia di Bačvice (Le Botticelle), praticato da persone di tutte le età. Sebbene sia uno sport prevalentemente estivo, gli appassionati giocano a picigin tutto l'anno, ed è già tradizione giocare a picigin a Bačvice il primo giorno del nuovo anno. Il picigin è un gioco in cui non ci sono vincitori e quindi è difficile parlare di regole precise. Le regole di base sono molto semplici: cinque giocatori in un mare profondo da dieci a venti centimetri (se il mare è più profondo, rallenta solo il gioco e ne riduce l'attrattiva) si dispongono in un pentagono a sei-sette metri l'uno dall'altro. Usano una palla (chiamata coloquialmente “balun”) colpendola con i palmi delle mani, cercando di non farla cadere in mare.
8. L'alluce portafortuna del vescovo Gregorio di Nona
Oltre ai migliori atleti, Spalato è anche la patria dei migliori artisti. Uno dei migliori scultori di tutti i tempi, Ivan Meštrović, ha onorato Spalato con la statua del vescovo Gregorio di Nona. La statua è motivo di grande orgoglio per gli abitanti di Spalato e, nel tempo, il monumento è diventato oggetto di una tradizione e di una superstizione: se si tocca l'alluce di Gregorio e si esprime un desiderio, questo si avvererà. Migliaia di persone lo fanno regolarmente e l'alluce è diventato dorato a forza di usurarsi, il che almeno rende più facile trovare il punto da toccare per tentare la fortuna. Dieci grandi simboli della felicità - il sito web virtualtourist.com ha pubblicato un elenco dei più attraenti “simboli della felicità”, tra i quali figurava anche l'alluce di Gregorio di Nona.
9. Il Mercato del pesce e il Mercato Verde
È risaputo che il segreto della cucina mediterranea sta negli ingredienti freschi e nella varietà, e noi vi suggeriamo di andare in questa direzione durante la vostra vacanza in Dalmazia. Accanto alla via principale del centro, via Marmontova, si trova Peškarija - il mercato del pesce, dove potrete trovare tutti i tipi di pesce fresco per il pranzo. Si tratta di un'esperienza speciale in cui potrete trovare una grande varietà di crostacei, pesci e molluschi. Durante la mattina il luogo è un mercato del pesce, mentre nel pomeriggio viene lavato e trasformato in un ristorante, quindi vi consigliamo di recarvi abbastanza presto se volete vivere questa esperienza. Lo stesso vale per il mercato ortofrutticolo, Pazar, dove, oltre ai cibi freschi, si può fare una dose di “čakula” (chiacchiere – dal veneto ciacole) e di vero šušur (sussurro) spalatino.
10. Tradizione del bere caffè
A Spalato vige una tradizione guidata dal mantra “vai piano”, “poco alla volta”, “senza fretta”, e questo pensiero guida si avverte anche nell'abitudine che prevede di sorseggiare il caffè per diverse ore. Quando si va a prendere un caffè a Spalato, non si tratta solo di bere un caffè, ma di un rituale che include lo scambio di conversazioni, la socializzazione con le persone e la conoscenza di nuove persone. Il termine “caffè” è solo un termine per indicare il rituale mediterraneo di socializzazione che gli abitanti della Dalmazia apprezzano immensamente, quindi tenetelo a mente quando passate per la Riva di Spalato e notate i caffè pieni o andate “a prendere un caffè” con un locale, perché probabilmente non si tratterà solo di un breve incontro.
11. Nuoto e trekking
Crediamo che siate già entusiasti della diversità naturale della Croazia e del fatto che in un paese così piccolo si possa nuotare e praticare trekking. Ma per queste cose non dovete nemmeno lasciare Spalato e addentrarvi nella Croazia. Se siete avventurosi, nell'entroterra di Spalato si trovano il monte Mosor e la collina Kozjak, dove troverete rifugi alpini - luoghi ideali per rinfrescarvi. Sul monte Mosor potrete anche gustare piatti locali che vi daranno sicuramente la forza di continuare il vostro viaggio verso la cima.
12. Libreria Morpurgo
Spalato vanta una delle librerie più antiche d'Europa, dopo quelle di Lisbona e Parigi. Fu fondata nel 1860 da Vid Morpurgo, un ebreo di Spalato. Se includiamo nell'equazione il fatto che questa libreria non ha mai cambiato sede, allora possiamo dire che questa libreria è sicuramente un monumento culturale. È sopravvissuta a due guerre mondiali, al capitalismo e alle crisi economiche, e la sua lunga sopravvivenza può essere interpretata anche come una metafora della testardaggine del popolo dalmata. Purtroppo, a 157 anni dalla sua apertura, ha smesso di funzionare 5 anni fa. Essendo considerato un bene culturale croato inamovibile, lo spazio è protetto, il che impone che sul sito della libreria Morpurgo non possa sorgere altro che una libreria.
13. Il profeta Maometto nel monastero francescano
Un fatto non molto noto è che nell'Islam è vietato dipingere il volto del Profeta Maometto. Tale divieto è nato come reazione all'idolatria e alla rappresentazione di Gesù Cristo come uomo, che ha provocato la popolarizzazione e il culto di Cristo stesso. In particolare, una delle convinzioni fondamentali dell'Islam è che Maometto fosse un uomo, non Dio, e vi è il timore diffuso che, raffigurandolo come un uomo, la gente possa iniziare a venerarlo più di Allah. Ci sono rare eccezioni in Paesi come la Turchia o l'Iran, ma la parola scritta è un mezzo di diffusione della fede molto più importante delle immagini, e la calligrafia è di solito l'unica decorazione delle moschee. Perché scriviamo di questo? Perché una delle rare immagini del profeta Maometto si trova a Spalato, e in nessun altro luogo se non nel monastero francescano. È stata questa immagine a impedire ai turchi di distruggere e bruciare la chiesa e il monastero nel XVI secolo, dopo aver visto l'immagine del loro profeta nella chiesa.
14. Marjan – i polomoni di Spalato
Il parco forestale di Marjan copre la parte occidentale di Spalato e gli abitanti del luogo amano definirlo i polmoni della città. Si estende su una vasta area, grande quasi come Central Park a New York, ed è un luogo imperdibile per tutti gli amanti della ricreazione. Ma non è l'unica cosa che offre l'amato Marjan. Si può fare una passeggiata nella foresta, ma anche fermarsi in diversi punti panoramici, fare il bagno sulle spiagge ai piedi della collina o visitare le cappelle che da centinaia di anni attirano i visitatori. Da sottolineare la visita alla cappella di San Giorgio (Jure), che fu costruita nel 1500, e che noterete anche per una cosa insolita, ovvero che è ricavata dalla pietra.
15. La moda di Spalato
Spalato è il tipo di città in cui vedrete molte donne e uomini ben vestiti, e gli occhiali da sole sono il principale accessorio di moda, considerando che è soleggiata per la maggior parte dell'anno. Gli abiti casual e sportivi sono riservati alle passeggiate intorno a Marjan, mentre il caffè sulla riva di Spalato è riservato agli abiti più raffinati. I croati sono persone che amano sempre avere un bell'aspetto e stare al passo con le tendenze del mondo, quindi non sorprendetevi delle viste in città.