Le bellezze della natura e dei beni culturali, clima curativa e diverse piante aromatiche Mediterranee hanno definito il Quarnero come la metà preferita per le vacanze estive. Il giro dei monumenti o la giornata trascorsa sulla spiaggia va completata con la cena estiva accompagnata con il bicchiere del vino autoctono. Vi facciamo conoscere alcuni di loro.
Sulla terra giallastra dell'isola di Susak cresce l'uva per la preparazione del uno dei vini più gustosi - Trojišćina. Questa isola del Quarnero è specifica per la sua terra sabbiosa e fino ai tempi recenti quasi 95% dell'isola era coperto dalle coltivazioni di viti. Non sorprende il fatto che da quel, come fu chiamato, vitigno galleggiante sono "spremuti" i gustosi vini bianchi e rossi. L'isola con la misteriosa origine geologica della propria terra sabbiosa e misteriosa anche nello scoprire le origini di questo vino, ma la tradizione della produzione delle gocci rosate di Trojišćina è troppo lunga per non considerare il vino come la perla enologica autoctona di Susak. Assaggiatelo nelle baie sabbiose d'Isola di Susak, un paradiso incontaminato senza le macchine i cui abitanti parlano il dialetto incomprensibile anche sui isolotti limitrofi.
Vrbnik, la piccola città sull'isola di Krk, situata sulla gola alta 50 metri, dietro la sua fortificazione rocciosa fa guardia alla entroterra con il campo verde dove si coltiva la vite autoctona Žlahtina. Da essa si produce vino di qualità, molto bevibile e di colore dorato, grazie alla quale ha ricevuto il nome Žlahtina che nelle lingue slave significa nobile.
L'isola di Krk è la sede delle "perle fluide" del Quarnero, perché un altro vino delle qualità speciali proviene dai vitigni dell'isola. Mentre i grappoli per Valomet crescono sulla terra del Quarnero, la magia della sua maturazione avviene nelle profondità marine. Popolarmente detto "champagne del mare" si conserva nella casse con le barre alla profondità di 30 metri, dove le correnti marine, la pressione e la temperatura danno la specificità alla sua maturazione. Anche l'imballaggio stesso dello spumeggiante Valomet è il testimone della sua "produzione" - le alghe sono la parte del "design autoctono".